PER UN VERO RINNOVAMENTO DELLA POLITICA

Il nostro Paese è oggi in presenza di due realtà generalmente ammesse: una prolungata e difficilissima crisi economica che non ha precedenti e la sconfitta di una politica bossianberlusconiana che ha il suo momento più significativo nella liquidazione e frantumazione di quella maggioranza. Una politica che ha messo in evidenza i limiti intrinseci di quella formula, la sua insuperabile povertà di idee e di iniziative davanti ai problemi della società italiana e che ci ha condotto alla “recessione “ – politica , morale, sociale che stiamo vivendo. Sono due aspetti della realtà strettamente collegati tra loro, legati ad una politica che aveva perso ogni sua credibilità fino a dimostrarsi incapace di raggiungere gli obiettivi che si era proposta.
Siamo però correttamente obbligati a riconoscere, nello steso tempo, che l’opposizione – di quella maggioranza - ha generato solo riprovevoli condizioni di scarsa capacità operativa di sapersi confrontare con le realtà e le esigenze emergenti dai cambiamenti di una società in fortissima dinamica senza riuscire , o sapere, proporre seri progetti per un nuovo assetto istituzionale quasi sempre lasciandosi la strada aperta per favorire possibili “ negative convergenze”. Tutto questo è la conseguenza di una politica che ha assemblato non “ idee e gambe nuove “ ma partiti egemonizzati da un vecchio e nefasto < doroteismo politico >.
Oggi il Governo Monti sembra , pur in una rappresentazione di una politica eticamente e moralmente nuova e positiva per il Paese, non riuscire a rompere con le remore moderate della vecchia politica populista percorrendo , così, una strada che ci porta a perdere ogni speranza di ” recupero vero”.
La nuova “ maggioranza politica” che vive sulla più biasimevole politica ricattatoria berlusconiana dimostra di essere incapace di offrire al Paese, su una precisa linea politico-programmatica, all’esterno una dialettica convergenza con le forze sindacali dei lavoratori ed un confronto costruttivo con la società civile : i giovani, le donne, i ceti deboli, la società civile, i ceti popolari, un suo complessivo nuovo progetto politico.
In questa “ anomale maggioranza” il PD si rifiuta di esprimere una linea portante di tutto il suo potenziale riformatore capace di esaltarne la sua vitalità per superare le remore moderate nelle quali si è avviluppato.
Lo sforzo che deve essere compiuto per modificare le strutture e l’assetto dello Stato e della società italiana ha bisogno di chiari disegni politici e di ogni condizione nella quale, garantendo in termini assoluti le istituzioni della libertà formale, sia possibile avviare la ripresa economica ed una linea di cambiamento verso obiettivi che corrispondono all’interesse generale della società, e non gravino solo, come sta accadendo, sui ceti deboli. E’ in questo quadro che, senza che vengano meno le ragioni della dialettica sociale del confronto, sarà possibile lo sviluppo economico .
La società civile chiede chiarezza ai partiti politici e non accettano quanti vogliono essere al governo come gestori di un compromesso scadente rifiutando di essere , invece, i protagonisti e corresponsabili nello stabilire l’indirizzo e gli impegni della lotta democratica.
L’ambiguità del Governo Monti rischia di proiettare il “ discorso politico “ su aspetti metodologici senza una esatta collocazione della politica economica , quasi ignorando quanto di fatto avviene giorno per giorno nella vita del Paese; è un dibattito che sino ad ora non è riuscito ad < entrare nel vivo > perché sempre proiettato su un periodo di tempo che, quando sia molto attuale, inizierebbe dopo le prossime elezioni politiche ed in tal modo le verifiche rischiano di essere di tipo prevalentemente accademico ed illuministico favorendo politicamente la nascita di quell’area catto-intransigente della quale questa curia romana si è fatta promotrice.
In questo anomalo “ assemblaggio politico” - pro governo Monti – sarà difficile , se non impossibile, operare per una seria ripresa produttiva che non può essere solo stimolata ma piuttosto qualificata e guidata in modo che non si ripetano gli errori del passato governo.
Saprà questo PD far valere un suo progetto sulla politica sanitaria, della casa, dei trasporti, della scuola, del sostegno del tenore di vita reale dei lavoratori ,della legalità, della correzione degli sprechi e delle inefficienze ed impegnarsi contro lo sfruttamento delle posizioni di rendita acquisite da particolari categorie a tutti note ?
Saprà il PD, in questo anomalo “ assemblaggio politico” - meglio inciucio doroteo –, dissociarsi dal “ partito della crisi del Paese” che ha privato troppo a lungo il paese di un quadro di riferimento politico-economico , anzi di avere impedito il formarsi di un tale quadro di riferimento proprio per aumentare lo stato di tensione esistente nel Paese, esempio di come la tenace difesa di interessi corporativi –tutt’ora vivi : tassisti, farmacie, professioni – e la spregiudicata utilizzazione di falsi luoghi comuni abbia annullato ogni possibile disegno riformatore ?
L’esame degli ostacoli frapposti dal berlusconismo alla realizzazione di un serio disegno riformatore mostra che non si è trattato di difetti intrinseci ma piuttosto di insufficiente volontà nel combattere interessi corporativi ed interessi personali.
E’ un governo questo del prof. Monti che vive sotto ricatto berlusconiano , così come lo vive il PD, che non gli consente una giusta strumentazione anticongiunturale, che gli impedisce ogni seria manovrabilità dei programmi di spesa pubblica e di una maggiore trasparenza con la pubblicazione dei bilanci di cassa, oltre che di competenza, di tutte le amministrazioni pubbliche … e non solo !
Il 2012 deve essere per il governo Monti l’anno di avvio concreto di alcune grandi riforme che non possono essere rinviate agli anni futuri. I giovani, le donne, i lavoratori, la società civile,i disoccupati siciliani e liguri, i campani ed i pastori sardi hanno acquisito consapevolezza dei loro problemi non accettano più di essere delusi con ulteriori rinvii o con adempimenti formali non seguiti da tempestive realizzazioni
Sappia il governo Monti, lo sappiano i partiti, di questa anomala maggioranza, che nessuno è più disposto ad accettare alleanze anomale scoperte od occulte. Troppe volte nel passato i “facili, falsi “ impegni si sono dispersi in tanti rivoli ed in orizzonti molto … diversi. Oggi il popolo saprà dire : BASTA !
Sergio scapino